Anche quest’anno Azzurro Food è stato presente alla XXII Edizione del TravelExpo 2020, la Borsa Globale dei Turismi che si tiene ogni anno a Città del Mare – Terrasini.

Azzurro Food è stato ospite del padiglione Turismo Azzurro curato dal Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea e dalla rete dei FLAG Siciliani.

E’ stata la prima borsa globale organizzata in Europa dopo il lockdown. Il patron Piscopo, “Il turismo di prossimità non basta ma contribuisce a far riscoprire il Paese”. I dati forniti da Giorgio Palmucci, presidente dell’Enit, mostrano un quadro sconfortante, pertanto la parola d’ordine della ventiduesima edizione di Travelexpo è rilanciare l’industria siciliana del turismo.

Nella prima giornata, a fare gli onori di casa è stato Toti Piscopo, amministratore della Logos Comunicazione e Immagine che organizza la manifestazione, il quale nella sua introduzione ha ricordato “la grande volontà delle imprese turistiche che, seppure colpite dalla pandemia, si stanno preparando ad affrontare le nuove sfide a livello nazionale e internazionale”.

“Il turismo di prossimità non basta – ha puntualizzato Piscopo – ma può contribuire a far riscoprire il nostro Paese. Nel frattempo a Travelexpo abbiamo l’ambizione di programmare la strategia del futuro attraverso alcuni tavoli tecnici sul turismo del mare, su quello aeroportuale e su quello rurale, a cui prendono parte i protagonisti del comparto e cioè i rappresentanti delle agenzie di viaggio e dei tour operator”.

La presenza di Giorgio Palmucci, Presidente dell’Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo, è stata importante perché ha fatto chiarezza sui dati economici alla luce dei sei mesi di stop di attività per le imprese del settore: “Il recupero estivo è stato parziale – ha svelato – e solo per le località marine o ai laghi; soffrono ancora le città d’arte. Quest’anno, su 440 milioni di pernottamenti registrati nelle ultime due stagioni, sono mancati completamente i turisti stranieri. Secondo un nostro sondaggio, il 97 per cento dei viaggiatori è rimasto in Italia e l’85 per cento degli intervistati ha riferito di essersi sentito al sicuro nelle strutture in cui ha soggiornato”.

Segnali incoraggianti sono arrivati anche dalla Regione che, oltre al bando per il sostegno alle imprese dell’assessorato alle Attività produttive, ha messo sul piatto 75 milioni di euro per l’intera filiera produttiva siciliana. “A partire dal 9 ottobre acquisteremo pacchetti e servizi turistici in favore dei tour operator – ha detto Lucia Di Fatta, Dirigente Generale dell’Assessorato al Turismo – immettendo così liquidità nel sistema e, allo stesso tempo, rafforzeremo la comunicazione all’estero per proporre l’immagine della Sicilia, anche se abbiamo il timore che il Covid possa chiudere improvvisamente uno dei nostri mercati di riferimento”.
Non mancheranno nemmeno gli interventi “per creare nuove opportunità per declinare la pesca in chiave moderna e di turismo esperenziale – ha spiegato Edy Bandiera, Assessore Regionale per l’Agricoltura, lo sviluppo rurale e la Pesca – grazie all’utilizzo sapiente dei fondi europei ma soprattutto sfruttando le potenzialità della nuova legge del settore approvata all’unanimità all’Ars”.

Il Sindaco di Palermo e della città metropolitana, Leoluca Orlando, intervenuto anche nella veste di presidente dell’Associazione dei Comuni siciliani, ha sottolineato di aver inviato una lettera al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, per chiedere grazie ai fondi del Recovery Found “il collegamento in venti minuti tra l’aeroporto di Palermo e quello di Trapani Birgi, meno di quanto impiega il treno che unisce lo scalo di Heathrow con Londra. Si tratta di un progetto per accorciare le distanze, non solo fisiche, con il resto del Paese”.

Ha lanciato invece un grido d’allarme il vice presidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao: “Per dare sollievo alla crisi provocata dal Covid potremmo spendere oltre cinque miliardi di euro ma lo Stato ci ha imposto un tetto di 421 milioni con alcune regole da ragionieri di provincia. Voglio ribadirlo: se ci saranno dei ritardi negli aiuti, la responsabilità è del Governo nazionale. Mentre a Roma si continua a fare teoria, le Regione e i Comuni restano in prima linea nel tentativo di risolvere i problemi”.

Fonte www.qds.it

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